scegliere caldaia a biomassa

Le biomasse per alimentare stufe, caldaie e caminetti ormai da tempo vengono proposte come un’ alternativa valida ed ecologica ai sistemi tradizionali di riscaldamento domestico. Ma cosa scegliere tra legna e pellet per la propria caldaia? Vediamo i pro e i contro di queste due soluzioni.

L’Italia vanta il terzo posto nella classifica dei Paesi europei per il consumo di biomasse, preceduta soltanto da Germania e Francia, ed è il mercato più importante del Vecchio Continente per quanto riguarda il pellet in particolare.

Si tratta quindi di un mercato di importanti dimensioni, che è destinato a crescere ancora.

Molti di coloro che decidono di sostituire la vecchia caldaia con una di ultima generazione, optano per soluzioni che sfruttano le biomasse; questa scelta permette loro di riscaldare la casa producendo un minore impatto ambientale a fronte di un maggior risparmio energetico.

Prima di addentrarci nelle caratteristiche specifiche di queste fonti di energia provenienti dal legno, dobbiamo sottolineare che tutte le biomasse offrono vantaggi in termini di risparmio ed efficienza, a patto che siano certificate! Perciò consigliamo di verificare sempre la qualità dei combustibili prima dell’acquisto.

Legna.

Facile da trovare, la tradizionale legna viene ricavata da alberi e arbusti, tagliata in pezzi lunghi circa 1 m e di diametro compreso tra i 5 e i 30 cm, e poi lasciata a stagionare per 1-2 anni. La stagionatura serve a ridurre il contenuto idrico del prodotto, aumentandone così la resa in calore.

Questo tipo di pezzatura è adatta solo a caldaie industriali, mentre è troppo grande per l’uso domestico: per questo motivo viene ridimensionata e tagliata in pezzi standard di massimo 50 cm di lunghezza.

Oltre ad essere facilmente reperibile, un altro vantaggio notevole della legna è il suo costo: infatti è molto economica a confronto con altri combustibili densificati come il pellet.

Risulta però poco pratica per chi ha poco spazio a disposizione dal momento che occorre un luogo apposito, ben riparato, in cui accatastare questo combustibile. Altro elemento a sfavore è la resa energetica inferiore rispetto agli altri combustibili che hanno subìto dei processi di essiccamento diversi, più massicci, e risultano perciò meno umidi.

Pellet.

Il pellet è un combustibile formato da cilindretti di 4-8 mm di diametro, lunghi 1,5-3 cm.

Si ricava dalla segatura essiccata e poi densificata e compressa. A differenza della legna, ha un’umidità bassissima e, data la forma e la densità, è più pratico sia nel trasporto che nell’utilizzo. Gli impianti di riscaldamento alimentati a pellet non devono essere caricati manualmente, dato che possiedono un serbatoio di stoccaggio che, una volta riempito, alimenta l’impianto in modo autonomo.

Un altro pro è l’elevato potere calorifico, mentre il prezzo gioca a sfavore di chi sceglie il pellet: è più alto della legna  e tende ad essere piuttosto instabile, perché varia in base alla disponibilità del prodotto.

Infine ti ricordiamo che sostituendo la vecchia caldaia con una di ultima generazione potrai usufruire della detrazione fiscale che ti permetterà di recuperare buona parte delle spese sostenute per acquisto e installazione. Leggi il nostro articolo per saperne di più!

Se hai bisogno di ulteriori informazioni o se vuoi acquistare la tua nuova caldaia a biomassa, contatta Assistenza F.M.; ti guideremo nella scelta del prodotto più adatto alle tue esigenze.

A presto con un nuovo post!

 

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