L’acqua del tuo depuratore domestico non ha più lo stesso sapore? Probabilmente l’impianto ha bisogno di manutenzione: ecco come farla correttamente.
Chi già possiede un depuratore d’acqua domestico conosce benissimo quali sono i vantaggi di questo impianto: oltre a non aver più bisogno di trasportare pesanti casse e ad una riduzione dei costi, con il depuratore si ha la possibilità di bere un’acqua potabile buona e sicura.
Per farlo però, è importante eseguire una corretta manutenzione dell’impianto: vediamo come.
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Manutenzione ordinaria e straordinaria: che differenza c’è?
Quando si parla di manutenzione degli impianti, è sempre bene distinguere tra ordinaria o straordinaria.
Nel caso del depuratore d’acqua domestico, con manutenzione ordinaria si intendono tutti quegli interventi eseguiti con cadenza regolare che hanno lo scopo di mantenere il depuratore “in salute”, favorendo il suo funzionamento a pieno regime.
Ad esempio, rientra in questa lista la sostituzione dei filtri che solitamente viene effettuata ogni 6 o 8 mesi, periodo che varia sempre a seconda della frequenza di utilizzo, della tipologia di impianto, dell’acqua e dal genere di applicazione (in casa, in ufficio e così via).
Come suggerisce la parola stessa, invece, la manutenzione straordinaria non è programmata e solitamente viene eseguita quando una componente del depuratore non funziona più: in questo caso è indispensabile l’intervento di un tecnico, in grado valutare l’entità del danno e risolvere il problema quanto prima.
Depuratore d’acqua a microfiltrazione e osmosi inversa: come cambia la manutenzione?
Al fine di evitare un’alterazione dell’acqua potabile erogata dalla rete, la Legge italiana prevede che il cambio del filtro avvenga almeno una volta all’anno. In realtà questa è solamente un’indicazione perché, come abbiamo già anticipato, molto dipende dalla tipologia di depuratore d’acqua installato.
I sistemi a microfiltrazione hanno infatti un principio di funzionamento a intasamento: ciò significa che una volta superato il limite di utilizzo che il filtro riesce a garantire, è necessario cambiarlo indipendentemente dal tempo trascorso dalla prima installazione per avere un’acqua buona, salutare e priva di sedimenti.
I depuratori ad osmosi inversa invece sono dotati di speciali membrane capaci di trattenere anche le più piccole particelle contenute all’interno dell’acqua e per questo motivo richiedono degli interventi di manutenzione mirati.
Oltre alla sostituzione del filtro, con i depuratori ad osmosi inversa bisogna “sanitizzare” l’impianto con un apposito disinfettante e vanno sostituite anche le membrane presenti, almeno una volta ogni 3-4 anni.
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