Indice dei contenuti
- 1 Perché la caldaia garantisca un funzionamento ottimale è indispensabile curarne la manutenzione.
- 2 Vediamo quali sono gli interventi che garantiranno una lunga vita al tuo impianto e quando effettuarli.
- 2.1 A cosa serve la manutenzione ordinaria della caldaia?
- 2.2 Cos’è il “controllo dei fumi”?
- 2.3 Cosa succede se non si è in regola con la manutenzione della caldaia?
- 2.4 Assistenza FM è la scelta migliore se stai cercando dei professionisti autorizzati al rilascio della documentazione attestante il buon funzionamento della tua caldaia.
Perché la caldaia garantisca un funzionamento ottimale è indispensabile curarne la manutenzione.
Vediamo quali sono gli interventi che garantiranno una lunga vita al tuo impianto e quando effettuarli.
Quando si parla di manutenzione della caldaia è necessario distinguere tra due tipologie di intervento: la manutenzione straordinaria e quella ordinaria.
Fanno parte della MANUTENZIONE STRAORDINARIA tutte quelle attività che hanno lo scopo di ripristinare il meccanismo dell’impianto qualora si verifichi un malfunzionamento e che richiedono l’utilizzo di strumenti e attrezzature non ordinarie, in quanto si opera con riparazioni, ricambi o sostituzioni parziali o totali delle componenti.
La MANUTENZIONE ORDINARIA consiste invece in attività più semplici che possono essere eseguite con attrezzature d’uso comune e che sono indicate all’interno del libretto d’uso e manutenzione dell’impianto termico.
A differenza degli interventi di manutenzione straordinaria, eseguiti solo a seguito di un guasto o una rottura, la manutenzione ordinaria della caldaia è un’attività che deve essere svolta periodicamente con interventi programmati, ed è proprio di questo che parleremo nel nostro articolo.
A cosa serve la manutenzione ordinaria della caldaia?
La manutenzione ordinaria della caldaia consiste nella pulizia del bruciatore, in quella dello scambiatore di regolazione, nella verifica dello scarico dei fumi e nell’accertamento che la ventilazione dell’ambiente in cui è installato l’apparecchio sia adatto.
In pratica si tratta di una verifica generale dell’impianto, con un’attenzione particolare per le parti più soggette a usura.
Anche se è consigliabile eseguire un controllo annuale, non esiste un vero e proprio obbligo di legge perché ogni caldaia ha delle tempistiche differenti.
Occorre seguire le indicazioni fornite dall’installatore e la periodicità dei controlli riportata nel libretto di manutenzione, che costituisce una sorta di carta di identità che registra tutti i passaggi della vita dell’apparecchio, dalla sua prima accensione all’ultima revisione.
Cos’è il “controllo dei fumi”?
La “prova fumi” consiste nell’esame puntuale dei fumi della caldaia, nell’analisi della combustione, della concentrazione di ossido di carbonio (CO) e dell’indice di fumosità, e rientra tra i controlli di rendimento energetico obbligatori per gli impianti di riscaldamento di potenza termica utile nominale maggiore di 10 kW e per gli impianti di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale maggiore di 12 kW.
Di fatto è un importante intervento di revisione della caldaia che, per legge, deve essere eseguito da un tecnico abilitato ogni 2 o 4 anni a seconda della tipologia di impianto: la periodicità ed i contenuti del controllo sono stabiliti dalla normativa regionale, vale a dire dal regolamento della Regione Toscana, DPGR 3 marzo 2015, n. 25/R.
Al termine del controllo di efficienza energetica, fondamentale per evidenziare eventuali problemi e carenze dell’impianto, il manutentore rilascia al cittadino il Rapporto di Controllo di Efficienza Energetica (RCEE) e richiede il pagamento del cosiddetto bollino blu, il cui valore è definito dalla DGR 1402/2016.
Il Rapporto di Controllo timbrato, firmato dal tecnico e completo di bollino vale come autocertificazione sul corretto esercizio e manutenzione dell’impianto e il manutentore ha l’obbligo di trasmetterlo alla Regione inserendolo nel SIERT-CIT (Sistema Informativo sull’Efficienza Energetica della Regione Toscana) riversando a sua volta l’introito del bollino alla Regione stessa.
Cosa succede se non si è in regola con la manutenzione della caldaia?
Al fine di verificare e certificare l’effettivo stato di manutenzione e di esercizio degli impianti termici, la normativa nazionale e regionale prevede che l’ente pubblico competente, vale a dire la Regione Toscana, o soggetto delegato, Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR) SpA (a cui è stato affidato il servizio dalla Regione):
- effettui accertamenti sugli RCEE
- faccia ispezioni sugli impianti termici
- controlli che la copertura dei costi necessari a svolgere tali attività sia assicurata mediante il versamento del contributo (il bollino) da parte dei responsabili degli impianti.
Se in corso di accertamento dei Rapporti di Efficienza energetica pervenuti l’ARRR S.p.A riscontra il mancato rispetto delle norme e del pagamento del bollino, vengono applicate sanzioni amministrative.
Ricorda che sia la manutenzione periodica ed ordinaria della caldaia sia il controllo dei fumi devono essere eseguiti a regola d’arte, da parte di operatori abilitati.
Quindi rivolgiti sempre a tecnici qualificati, in possesso dei necessari titoli e requisiti previsti dalla legge: sono gli unici che possono rilasciarti la documentazione di conformità e garantire la sicurezza del tuo impianto.
Assistenza FM è la scelta migliore se stai cercando dei professionisti autorizzati al rilascio della documentazione attestante il buon funzionamento della tua caldaia.
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