Assistenza FM_Manutenzione Condizionatore

La manutenzione del condizionatore può essere svolta in autonomia? Non sempre, ecco in quali casi

Se da una parte la bella stagione è sinonimo di vacanze, giornate al mare o in piscina, feste, cene e aperitivi, dall’altra sancisce l’inizio della “guerra” alle alte temperature.

Una battaglia che si combatte anche in casa grazie all’aria condizionata, che però si può tornare ad utilizzare solo e soltanto dopo avere fatto una sana e indispensabile manutenzione del condizionatore.

La “sanificazione”di un condizionatore, obbligatoria per legge dal 2009, deve avvenire ogni 2 anni attraverso una pulizia molto approfondita che prevede l’intervento di tecnici specializzati.

Ci sono però alcune operazioni che possono essere svolte in autonomia. Vediamo quali.

Manutenzione del condizionatore: pulizia dei filtri

Curare questo passaggio è indispensabile prima di riaccendere il condizionatore dopo mesi di inattività.

Leggendo il manuale di istruzione troverai facilmente dove sono alloggiati i filtri, che andranno rimossi dalla parte anteriore dell’unità interna (o split) e lavati delicatamente con acqua e sapone neutro.

Anche l’asciugatura va fatta in maniera attenta: dobbiamo assicurarci infatti che non rimangano gocce d’acqua tra le grate del filtro prima di rimetterlo al suo posto.

Contestualmente alla pulizia dei filtri, è necessario anche rimuovere la polvere dagli erogatori; l’operazione può essere conclusa spruzzando uno spray disinfettante.

Se il filtro presenta dei danni, o ha accumulato uno sporco troppo resistente da rimuovere, bisogna sostituirlo. Ogni ditta ha il suo modello, ma in ogni caso si parla di una spesa contenuta.

Pulizia dell’unità esterna

Se facilmente raggiungibile, anche la pulizia dell’unità esterna può essere un’operazione da svolgere in autonomia, senza richiedere l’intervento di un tecnico specializzato.

Dopo aver smontato la griglia di protezione, si può operare delicatamente con un pennello per rimuovere lo sporco accumulato sulle pale: polvere, foglie, carcasse di insetti.

Per evitare di dover ripetere l’operazione annualmente, si può limitare l’accumulo di polvere e detriti sull’unità esterna coprendo il condizionatore con un telo durante i periodi di inutilizzo.

Con questo sistema però si potrebbe formare della condensa, rischiando così di rovinare la macchina esterna.

ATTENZIONE: Dovrai stare molto attento a non toccare componenti delicate che potrebbero danneggiare il condizionatore e non intaccare le parti elettriche: se non sei pratico con questo tipo di operazioni rivolgiti a professionisti→ Assistenza FM è pronta ad aiutarti.

Verificare eventuali perdite di gas

Al momento dell’accensione il climatizzatore non produce aria fresca come dovrebbe?

Il malfunzionamento potrebbe essere dovuto all’esaurimento del gas refrigerante, problema di solito legato a perdite nell’impianto di climatizzazione: ciò causa un calo di produzione di aria fredda, con conseguente aumento dei consumi energetici, ma provoca anche danni ambientali.

In particolare, tra i vari tipi di gas refrigerante, il R410A disperso non è tossico per l’uomo ma è quello che ha l’impatto più elevato sull’ambiente, pur non producendo effetti dannosi per lo strato di ozono.

In questo caso il controllo e la riparazione rientrano tra quelle operazioni che obbligatoriamente devi far svolgere ad un tecnico specializzato.

Se devi effettuare una riparazione, vuoi svolgere una sanificazione completa e certificata, devi sostituire l’impianto o vuoi acquistare il tuo primo condizionatore, rivolgiti ad Assistenza FM.

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