bonus pellet

Agevolazioni e detrazioni fiscali per dare un taglio ai costi dell’energia. Tutti i dettagli del Bonus Pellet 

In vista dell’arrivo di una stagione invernale particolarmente complessa a livello energetico, molte famiglie hanno già iniziato la ricerca di alternative più green ed economiche per riscaldare la propria casa. 

Il pellet, ad esempio, sembra essere il combustibile più richiesto del momento, sia per il grande potere riscaldante, sia per la nuova serie di agevolazioni fiscali confermate dal Governo e destinate a tutti coloro che scelgono di utilizzare questa biomassa. 

Vediamo allora quali sono le possibilità offerte dallo Stato per accedere al Bonus Pellet. 

Bonus pellet, tre opzioni possibili

Per esattezza di informazioni non parliamo di un bonus vero e proprio ma piuttosto di una serie di detrazioni che garantiscono un notevole risparmio sull’acquisto di stufe e termostufe alimentate a biomassa, tra cui Ecobonus, Conto Termico e Bonus Ristrutturazione.

Tutte opportunità molto interessanti per gli intenzionati a passare al pellet che, oltre al costo di acquisto di una stufa o di una idrostufa, devono sostenere le spese anche per l’acquisto dei piccoli pezzetti compressi di trucioli e segatura. 

Ed è proprio per favore il passaggio a questa nuovo combustibile green che il Governo ha messo a disposizione le seguenti agevolazioni

  1. L’Ecobonus, che consente di detrarre dal 50 al 65% della spesa sostenuta fino ad un importo massimo di 30.000 euro, ma solo per gli interventi di riqualificazione energetica delle proprietà già registrate nel registro dei terreni o la cui pratica di registrazione è in corso. 
  2. Il Conto Termico, erogato dal GSE (Gestore Servizi Energetici), con il quale si incentivano gli interventi volti all’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

L’agevolazione si applica con un rimborso del 65% della spesa sostenuta per l’acquisto e il montaggio di una nuova stufa a pellet, ma solo per la sostituzione di un impianto preesistente e non per una nuova installazione.

  1. Infine, il Bonus Ristrutturazione consente di portare in detrazione Irpef il 50% della spesa sostenuta, a patto che la stufa garantisca un rendimento non inferiore al 70% e che l’acquisto e l’installazione della stufa siano collegati ad un intervento di ristrutturazione edilizia. 

Quest’ultimo a ciascuna stufa, indipendentemente dal fatto che abbia un sistema di gestione del fumo o meno, anche se affiancato dal tradizionale sistema di riscaldamento.

Come si richiede il bonus?

In base all’agevolazione che si decide di utilizzare ci sono dei requisiti e delle scadenze particolari da rispettare: vediamo tutto nel dettaglio. 

Se si decide di optare per l’Ecobonus si dovrà sostenere le spese entro il 31 Dicembre 2022 ed inserire l’acquisto negli interventi di ristrutturazione e riqualifica dell’immobile. In più, oltre alla documentazione fiscale e alle dovute comunicazioni all’ENEA, si dovranno presentare anche tutte le ricevute di pagamento. 

Stessa data di scadenza per il Conto Termico GSE mente, per quanto riguarda il Bonus Ristrutturazione, l’installazione deve avvenire entro il 31 Dicembre 2024 ed è necessario certificare e documentare le spese al momento della dichiarazione dei redditi. 

Se hai bisogno di ulteriori informazioni o se vuoi acquistare la tua nuova caldaia a biomassa usufruendo delle agevolazioni in vigore, contatta Assistenza F.M.: ti guideremo nella scelta del prodotto più adatto alle tue esigenze.

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