stufa a pellet

Riscaldare la propria casa con una stufa a pellet può rivelarsi un ottimo metodo per risparmiare sulle bollette, sfruttando un combustibile efficiente ed ecologico.

Economica, sostenibile, facile da installare e con ottime prestazioni: stiamo parlando della stufa a pellet, uno dei sistemi di riscaldamento ecologici più installati degli ultimi anni. 

In particolare, questo inverno installare una stufa a pellet è ancora più conveniente grazie alle detrazioni fiscali disponibili e valide fino al 31 dicembre 2024. 

Vediamo insieme che cos’è, come funziona e di quali agevolazioni stiamo parlando.

Stufa a pellet: come funziona?

La stufa a pellet è la versione più moderna delle tradizionali stufe a legna: a differenza di queste ultime, però, per alimentarsi sfrutta il potere calorifico del pellet, un materiale 100% naturale derivante dagli scarti di lavorazione del legno.

Dal punto di vista tecnico, il suo funzionamento è molto semplice: una volta posizionato il pellet all’interno dell’apposito serbatoio, un meccanismo (chiamato coclea) lo preleva e lo fa cadere all’interno del focolare. 

Qui, un potente getto d’aria alimenta la fiamma e brucia il pellet: il forte calore che si origina viene poi utilizzato per scaldare la stanza in cui si trova oppure convogliato nelle varie stanze della casa attraverso un sistema di canalizzazione, mentre i fumi residui vengono spinti, tramite un ventilatore, dentro a un’apposita canna fumaria che li direziona all’esterno.

Le diverse tipologie di stufe a pellet

In commercio, è possibile trovare numerosi modelli di stufe a pellet, che si differenziano a seconda della marca, della potenza, del rendimento energetico, delle dimensioni e di alcune specifiche caratteristiche tecniche del dispositivo.

La scelta della stufa dipende però principalmente dalle dimensioni degli ambienti da riscaldare e dal tipo di impianto che, in base al consiglio di tecnici specializzati, scegliamo di installare.

In linea generale, le stufe a pellet si dividono in due tipologie principali:

  • le stufe ad aria; 
  • le stufe ad acqua. 

Le stufe a pellet ad aria sono le più utilizzate per riscaldare le abitazioni, grazie alla loro efficienza termica e alla velocità con cui sono in grado di aumentare la temperatura all’interno delle stanze.

Queste stufe possono essere canalizzate, ovvero possono convogliare il calore in tutta la casa, grazie a un sistema di tubature che si irradia, all’interno dei muri, dall’impianto principale.

Le stufe ad acqua, invece, dette anche termostufe, vengono collegate a una caldaia per produrre acqua calda destinata ai sanitari o da convogliare all’interno dei termosifoni o del riscaldamento a pavimento. 

Il rendimento di questo tipo di dispositivo è più alto di quello delle stufe ad aria, ma solitamente hanno un costo superiore rispetto a quelle ad aria. 

In commercio, comunque, si trovano stufe a pellet ad aria e ad acqua adatte alle necessità più disparate: da quelle slim, molto sottili, per le abitazioni più piccole, a quelle più grandi, ideali per riscaldare intere ville o ampi open space, così come le stufe a pellet angolari, ideali per gli spazi più piccoli.

Stufe a pellet: di quali detrazioni e agevolazioni usufruire?

Chi desidera acquistare una stufa a pellet può beneficiare di una serie di agevolazioni fiscali che consentono di recuperare parte della spesa sostenuta. 

  • La prima agevolazione è il Bonus ristrutturazioni del 50%. Valido fino al 31 Dicembre 2024, il Bonus Ristrutturazioni consente di ottenere una detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto, l’installazione, la realizzazione oppure il rifacimento della canna fumaria. 

Compilando la dichiarazione dei redditi, il rimborso viene corrisposto in dieci rate annuali di pari importo. Per usufruire dell’agevolazione è necessario: acquistare una stufa a pellet con certificazione ambientale pari a 4 o 5 stelle e l’installazione deve essere eseguita da un installatore qualificato. 

  • La seconda agevolazione riguarda l’Ecobonus con percentuale al 50% o al 65%. Anche questa agevolazione sarà valida fino al 31 Dicembre 2024 e copre l’acquisto, l’installazione e tutte le spese correlate alla stufa a pellet. 

La percentuale di detrazione varia a seconda dell’intervento e sarà pari al 50% della spesa sostenuta per interventi di riqualificazione del solo impianto energetico, o del 65%, se i lavori vengono effettuati sull’intero edificio.

In entrambi i casi, il rendimento della stufa a pellet installata deve superare l’85% e la certificazione ambientale deve essere uguale o superiore alle 4 stelle.

  • Infine, per l’acquisto di una stufa a pellet è possibile usufruire del Conto termico del GSE del 65%. Questo riguarda esclusivamente la sostituzione di vecchi impianti (alimentati a gasolio, olio combustibile, carbone o pellet) con nuovi prodotti che utilizzano fonti rinnovabili, ma non le nuove installazioni. 

Tale incentivo consente di ricevere sul proprio conto corrente, in una o più soluzioni, un bonifico dell’importo pari alla cifra spettante, con una percentuale che varia in base a seconda delle caratteristiche della stufa acquistata.

Ricordiamo poi che, fino al 31 Dicembre 2023, sarà possibile continuare ad usufruire del Bonus Pellet che prevede una riduzione dell’aliquota IVA dal 22% al 10%, applicata direttamente al momento dell’acquisto di sacchi di pellet di qualsiasi dimensione e che rende ancora più conveniente l’acquisto di questo sistema di riscaldamento. 

L’acquisto di una stufa a pellet è conveniente non solo dal punto di vista economico ma anche da quello ambientale.

Infatti, una volta abbattuti i costi iniziali, anche grazie alle agevolazioni fiscali previste, la stufa a pellet si rivela un dispositivo molto efficiente, ideale per riscaldare in modo ottimale la propria abitazione, e che, sfruttando un combustibile meno costoso della legna, del metano e del gasolio, consente di ottenere un risparmio annuo sulle bollette compreso fra i 300 e i 1.000 euro.

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